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I nostri quaderni

racconti di un'impresa sana e naturale

Il ritorno


Sapevo benissimo che la settimana trascorsa in vacanza su al nord ci avrebbe costretto a pagare pegno ed è per questo che avevo tanto insistito con l'acquisto della trapiantatrice. Così, subito dopo aver archiviato alcune piccole pratiche come la festa di campagna della scorsa domenica, l'acquisto del carburante e il definitivo trasferimento dei titoli dell'azienda, ci siamo buttati a capofitto nella preparazione dell'orto. Cinque giorni di trapianto matto e disperatissimo, durante i quali le zolle dure e secche si sono trasformate prima in solchi pronti ad accogliere semi e piantine e poi in lunghi e ricchi filari verdi di pomodori e insalate e tanti altri ortaggi. ​I nostri nonni ci hanno insegnato, e lo ripetevano non appena se ne presentava l'occasione, che per vigna ed orto ci vuole l'uomo morto, intendendo che nella conduzione di un orto e nella gestione di una vigna occorra un "morto", cioè una persona che, al di fuori della vigna e dell'orto, non abbia troppi altri interessi. Ma non solo, quest'anno, infatti, abbiamo avuto la fortuna di estendere il significato del proverbio, dal momento che dopo dieci ore di uso ininterrotto del pizzuco si tornava a casa più morti che vivi. Cominciare alle sette del mattino per terminare alle sette di sera, senza neppure far pausa per il pranzo spaventati dalla mole di lavoro che rimaneva, vuol dire tornare a casa con la schiena che cigola come una fisarmonica e curva come un passeggino. Ma quest'anno le richieste sono in aumento e di conseguenza sono aumentate anche le piante di pomodoro: ben 2500 piante trapiantate in meno di una giornata e mezzo di lavoro. Poi l'impianto a gocce, poi fagioli e mais, poi i vari ortaggi: Ho realizzato dei video che illustrano i vari passaggi e che spero di poter inviare non appena sarò in possesso di un disco esterno che mi permetta di trovare spazio per eseguire gli opportuni montaggi.

E Terre Italiane? L'orto mi ha tenuto impegnato fisicamente ma con la mente ha continuato a lavorare anche per Terre Italiane. Abbiamo ritirato la prima parte del gasolio assegnato e lo abbiamo pagato 90 centesimi: la cisterna funziona che è un piacere, sembra di stare proprio al distributore di benzina. Sto lavorando per il biologico, e finalmente sono riuscito ad iscrivermi al sito biologicopuglia [http://www.biologicopuglia.it/] [https://agri.iamb.it/] e ad acquisire le credenziali per presentare le opportune notifiche necessarie per procedere con l’acquisizione della certificazione biologica.

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